venerdì 18 settembre 2015

Io sono vivo e sono Qui!

Ci sono ancora eh, nonostante tutto ci sono ancora! Quante cose accadute in questi anni... Abbiamo progettato e sviluppato il Cambiamento.it e poi ci siamo separati dal nostro "finanziatore" e ci siamo concentrati su un nuovo progetto, Italiachecambia.org. Tra l'uno e l'altro ho preso un vecchio camper, girato il Paese per quasi un anno e scritto un libro per Chiarelettere: Io Faccio Così - Viaggio alla scoperta dell'Italia che Cambia. Abbiamo anche aperto una rivista cartacea, L'Eterno Ulisse e pubblicato di versi libri con la nostra casa editrice Ludica Snc. E poi documentari, altri libri e mille-mila altri progetti. Ora sto cercando di raccogliere i pensieri, di recuperare i fili di tutto il mio lavoro e di proporlo in modo sistematico. Il mio socio di Ludica, Luca, ci sta pensando.. ma c'ha i suoi tempi, quindi ci vorrà un po' ma ce la faremo! Restate sintonizzati!

Italia che Cambia

Per chi si fosse perso gli ultimi anni.. il mio lavoro si è trasferito su www.italiachecambia.org dal 2012/2013.

sabato 14 gennaio 2012

A volte ritornano

Dopo un anno e mezzo dal mio ultimo editoriale, il Gruppo Editoriale Macro ha deciso di restituirmi la proprietà di Terranauta. Ovviamente non riapriremo il giornale, avendo ormai puntato sul Cambiamento. Ma è un piacere vedere tornare a casa 6 anni di archivi e di lavoro.
Ne approfitto anche per segnalare il sito della società mia e di Luca Asperius (il mio socio e amico con cui ho lavorato alla progettazione del Cambiamento e di mohttp://www.blogger.com/img/blank.giflte altre cose). La società si chiama Ludica e il sito è www.ludicaweb.com
Ancora due novità
1) sto finalmente iniziando a montare il documentario girato in Burkina Faso nel 2009, grazie ad un piccolo finanziamento ottenuto tramite il consiglire comunale di Roma Paolo Masini
2) sto avviando dei corsi di formazione in vide-giornalismo sociale (corsi.ludicaweb.com)
Aggiorno pochissimo questo blog, perché tra il giornale e il resto ho davvero poco tempo. Lo avevo creato principalmente come riferimento dopo la chiusura di Terranauta. Non so se lo aggiornerò ancora in futuro. In ogni caso grazie a tutti quelli che li hannno visitato e commentato.
A presto
Daniel

mercoledì 15 settembre 2010

Il Cambiamento è arrivato!

Non dormo da due giorni eppure non ho sonno. Talmente tanta è l'adrenalina. Ce l'abbiamo fatta. Il nuovo giornale è on line. Che gente straordinaria mi circonda. Che privilegiato che sono. Ma basta perdersi in chiacchiere.
Lascio la parola al mio primo editoriale sul Cambiamento!

Ci siamo! Il Cambiamento è arrivato! Il Cambiamento è qui. Come dove? Proprio davanti ai tuoi occhi, ma soprattutto dentro di te, tra i tuoi amici e conoscenti, in ogni tua, vostra, nostra azione. È ora di metterci in moto. Noi, insieme, ce la faremo. Anzi, ce l'abbiamo già fatta!

"State 'sfogliando' un nuovo giornale, nato dalla passione e dalla perseveranza di un gruppo di persone un po' 'folli' che hanno deciso di scommettere su un altro modo di fare giornalismo e su un altro modo di concepire e vivere la vita."

CONTINUA

venerdì 30 luglio 2010

Il Cambiamento sta arrivando. Speriamo!

Che fatica i periodi di transizione. E' da ieri che mando mail a tutti per dire che non ho più l'indirizzo di terranauta e alla fine la mia nuova casella è stata considerata spam.. E così non posso più scrivere a nessuno. Almeno per ora.
Intanto oggi ho deciso di cominciare a promuovere il nuovo giornale a cui stiamo lavorando. Si chiamerà il Cambiamento, www.ilcambiamento.it
Quando ho annunciato che avrei lasciato terranauta ho ricevuto decine e decine di mail di solidarietà. Spero che ora quelle stesse persone abbiano la voglia di attivarsi per qualcosa di nuovo, di costruittivo.
Abbiamo bisogno di loro, di tutti, per far partire Il Cambiamento. Abbiamo bisogno del loro appoggio, delle loro mail e... sì, persino di un loro contributo economico.
Lo so lo so. In Italia nessuno vuole pagare sul web. Poi la gente ha paura che gli freghino la carta di credito. E poi perché pagare quando posso avere milioni di informazioni gratuite? Ma allora, mi chiedo io, chi lo paga il lavoro quotidiano e massacrante di un giornalista? I fondi statali non li vogliamo. I soldi delle multinazionali nemmeno. I giornali a pagamento nemmeno. Cosa restaa? La disinformazione e i media controllati dalla politica.
Io voglio dimostrare che non deve essere necessariamente così. Voglio dimostrare che le persone sono disposte a finanziare un progetto in cui credono. Non metteremo mai i nostri contenuti a pagamento. Ma invitiamo chi ci legge a dare un contributo.
Illusi? Forse. Ma sempre ci hanno chiamato illusi quando iniziavamo un progetto e raramente lo hanno fatto quando quel progetto era partito.
Quindi, o mio caro lettore, se ti va clicca su www.ilcambiamento.it, leggiti la presentazione, vai su "quanto vale" e lasciaci un tuo piccolo contributo. O almeno lasciaci la tua mail! E fai girare tra i tuoi amici e parenti. Il 15 settembre si avvicina e... lo sento. Il Cambiamento sta arrivando!

lunedì 12 luglio 2010

La Bp nasconde il petrolio e uccide la vita

Sono in montagna. Scrivo tra i boschi, sotto un albero. Mentre l'Italia affoga nel caldo, io mi godo un fresco venticello che mi ristora. La mattina mi sveglio col canto degli uccelli, la sera mi addormento dopo aver salutato le stelle e le lucciole.
Mi sento in paradiso e fatico a capire come faccio, durante gran parte dell'anno, a vivere immerso nell'asfalto e nel rumore, lontano da tutto, lontano dall'armonia.
Eppure in molti mi dicono "eh si, ma come faresti a stare lì tutto l'anno? Dovresti rinunciare ad un sacco di cose!!" e non si rendono conto di tutto ciò a cui noi rinunciamo stando nelle nostre moderne città.
Ma sto divagando. Il problema è questo. Mentre sto qui, nel mio paradiso, o mentre sto a Roma, nel mio inferno, non riesco. Non riesco proprio. Non riesco a visualizzare il disastro, il dramma, l'autentica apocalisse, che sta avvenendo nei mari del Golfo del Messico. E se non lo vedo non esiste.
E' la chiave di tutto, chi studia comunicazione lo sa. E' il meccanismo che muove i reality. Sono visto, dunque esisto. Se non sono visto non esisto...
E' stupito, è squallido, ma tristemente funziona. Chi rimane indifferente di fronte al povero cagnolino abbandonato? Ma chi si ferma a pensare che dietro un collo di pelliccia, c'è molto più dolore? Non si vede, quindi non c'è.
Ed ecco che la Bp, decide di far sparire il petrolio. No no, non di eliminarlo, ma semplicemente di non farlo vedere. Come? leggete il post di luogocomune e lo scoprirete.

lunedì 5 luglio 2010

Vittime uranio

Angela Peschiera, su facebook, mi ha segnalato oggi questo problema: Uranio impoverito e governi, ma gli aiuti non sono delle istituzioni (…).
Non ho mai avuto occasione di approfondire personalmente questo tema, ma ad istinto sento che quello delle vittime da uranio impoverito sia una delle pagine più deprimenti del nostro presente storico. Un'ennesima prova della viltà di chi dirige le cose senza mai preoccuparsi delle conseguenze per le persone o per il pianeta.
Ma lascio la parola a chi ne sa più di me:
http://christianfiore.wordpress.com/2010/07/02/uranio-impoverito-e-governi-ma-gli-aiuti-non-sono-delle-istituzioni-%E2%80%A6/

Ti consiglio anche: http://inchiestauranio.blogspot.com/